Una storia incredibile, quella di Nicola e dei suoi coraggiosi genitori. Prima di vaccinarci (e di vaccinare i nostri figli) dovremmo approfondire la realtà, molto meglio di quello che i mass media ci vogliono far credere.
A parziale chiarimento della vicenda Wakefield e vaccinazione, mi piacerebbe che non si dimenticassero alcuni particolari.
Il Dott. Wakefield è stato “indagato” dal GMC (organo inglese che si occupa di questioni mediche) non in quanto le sue ricerche non fossero attendibili, bensì per il metodo con il quale si sono svolte.
Sono state condannate “eticamente” le pratiche, considerate scorrette, con le quali sono state fatte le ricerche, con prelievi di sangue effettuati senza il consenso dei bambini, ecc.
Premesso che questa è la stessa cosa che viene fatta quando si costringe una famiglia di un bambino a fare l’iniezione di un vaccino, e considerato che nessun bambino è risultato compromesso da queste operazioni, e considerato che le famiglie dei bambini erano, al contrario informate, ritengo che la cosa più importante non siano le tecniche ma i risultati, mai smentiti dall’organo di controllo.
La configurazione Bluetooth si trova dentro il file /etc/bluetooth/rfcomm.conf.
All’interno si deve configurare il ssid della rete a cui ci si collega e le relative password di accesso.
Successivamente, per fare il pairing bisogna mettere il dispositivo in modalità di attesa: è sufficiente il comando sudo hciconfig hci0 piscan
A questo punto il dispositivo si porrà in attesa di essere pareggiato con un altro (la consueta password 1234 dovrebbe essere corretta).
Una volta configurato il tutto, è necessario istruire raspberry a fare lo start del Bluetooth all’avvio. Il comando da inserire in /etc/inittab oppure in /etc/rc.local è
sudo bluez-simple-agent
Nel file inittab si deve caricare una riga per permettere di aprire un terminale attraverso una porta del Bluetooth. Lo supporta sia windows (utilizzando putty) che raspberry.
A partire da windows 7 è possibile utilizzare una chiavina WiFi di quelle super integrate (come la minuscola TP-link WN 725N) per creare una rete virtuale a cui collegarsi con smartphone o tablet.
Per farlo, dopo aver installato i driver del dispositivo wifi e essersi assicurati che funzioni) la situazione dovrebbe essere come quella visibile in figura:
In particolare il sistema configurerà la schedina come classica scheda di rete (visibile a sinistra con il nome “Connesisone rete wireless).
Ora, per operare come hotspot è necessario avviare il relativo servizio, ovvero creare una scheda virtuale, con il comando:
netsh wlan set hostednetwork mode=allow ssid=MYWIFI key=password keyusage=persistent
fornito all’interno del prompt dei comandi in modalità amministratore.
Ovviamente nel comando è necessario personalizzare il nome della rete e la password.
A questo punto nel pannello di configurazione della rete si vedrà anche la nuova rete wireless (nella figura la colonna più a destra “Connessione rete wireless 2”).
Questa risulterà, però non connessa.
Per abilitare la connessione è necessario fornire il comando:
netsh wlan start hostednetwork
Successivamente sarà necessario andare sulla connessione “reale”, quella ethernet connessa alla rete e andare nelle sue proprietà.
Qui, si deve scegliere la scheda Condivisione e spuntare “Consenti al altri utenti in rete di collegarsi tramite la connessione internet di questo computer”.
Nel menu a tendina è necessario scegliere “Connessione rete wireless 2”.
A questo punto la funzionalità è abilitata e ci si potrà connettere all’hotspot.
Per spegnere il dispositivo è necessario inviare il comando di stop al servizio:
netsh wlan stop hostednetwork
Ovviamente sarà necessario abilitare il servizio ogni volta che necessita, in quanto all’avvio non sarà disponibile di default.
Esistono numerosi strumenti, anche free, che permettono la creazione di file gcode per la fabbricazione di un pcb mediante tecnica cnc.
Lo strumento secondo me più comodo è utilizzabile online, all’indirizzo http://rapid-pcb.com.
Questo permette di generare un file gcode per le forature ed uno per la tracciatura semplicemente inviando i relativi file drl e gerber nel sito.
La generazione del file di foratura richiede, però le seguenti specifiche:
Il formato excellon di tipo 1
Misure in sistema metrico (mm)
le coordinate devono avere il formato “3.3”, ossia 3 cifre intere e tre decimali, senza soppressione degli zeri iniziali
Queste specifiche si inseriscono facilmente dentro DesignSpark pcb. In particolare, per quanto riguarda il drill file, bisogna innanzitutto configurare le coordinate in mm, in tutte le maschere dove compaiono i bottoni “inches/mm”.
Si deve scegliere la riga corrispondente a “Drill Data”, poi Device Setup e qui indicare il “Formato 1”, “Remove Duplicate holes” e “Output in metric units”. In Integer e Decimal indicare 3.
Per quanto riguarda il Bottom (o Top) copper è necessario indicare al sistema che i fill pattern non siano elaborati in hardware dalla cnc. In pratica si deve togliere la spunta al checkbox “Hardware fills (G36, G37)”, altrimenti in sostituzione di eventuali copper plane verranno generati solamente i bordi.